Questo romanzo parla di differenze, di distanze, e di ponti gettati
sugli abissi al fine di colmarle: c’è la distanza fra
inglesi e indiani, dominatori e dominati, con le questioni politiche
ed etiche che solleva; una distanza che si riverbera anche nelle
relazioni affettive tra uomini nati su sponde diverse della
vita e della società. Ci sono le difficoltà legate all’essere
omosessuali nella società inglese in un’epoca come l’inizio del
Novecento, con il segreto a cui si era costretti, la pressione del
conformismo sociale e il conseguente senso di disperata solitudine,
reso dall’autore con grande forza drammatica.
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